“Siete di Rimini e non vi occupate di turismo. Strano!“. Davide Zamagni, presidente del consorzio Target Sinergie di Rimini, più o meno riassume così le reazioni che ottiene con il suo staff quanto vanno in giro per l’Italia a presentare i loro servizi. Per l’immaginario nazionale Rimini è sinonimo di vacanza, quindi di turismo, e nessun pensa che ci possano essere buone imprese anche in altri settori. Da questo punto di vista rivelare l’origine riminese, a parte l’iniziale simpatia che genera, è quasi più un handicap che un vantaggio.
Tra le imprese riminesi pronte a sfatare il mito c’è Target Sinergie, un consorzio di tre cooperative, che si occupa da venticinque anni di un settore molto particolare e poco conosciuto: la logistica di stabilimento. Occuparsi di logistica d’impresa, in senso ampio, vuol dire gestire tutte le operazioni che ci sono a monte (ingresso della materia prima, stoccaggio, ecc.) e a valle della produzione (prodotti finiti da confezionare e spedire). Lasciando all’impresa la possibilità di concentrarsi sulla produzione, che è anche la parte più importante del ciclo produttivo e dove c’è più resistenza a far “mettere becco“ a degli esterni.

Costi da abbattere, complice la crisi

La visione più restrittiva della logistica d’impresa, o se vogliamo quella da cui si comincia più facilmente, fa riferimento alla gestione del magazzino, ma su questo fronte c’è una evoluzione. Perché, come afferma il presidente Zamagni che siamo andati a trovare nella sede riminese dell’azienda , “per noi la crisi, costa un po’ a dirlo, ma è anche una opportunità“. La ragione sta tutta in due parole, che oramai sono diventate un mantra: flessibilità ed esternalizzazione (outsourcing). Il mercato è diventato sempre più imprevedibile e così le imprese cercano tutti i modi per trasformare costi fissi in costi variabili.

Il “matrimonio” con Mec3

Un esempio? L’intervento di Target Sinergie presso la Mec 3 di San Clemente, in Valconca, che produce componenti per gelati e pasticceria ed esporta in tutto il mondo. Qui, oltre all’imprevedibilità del mercato, interviene anche la stagionalità del prodotto.
La Mec3 sopperiva alle sue necessità stagionali ricorrendo a società interinali, le quali rispondevano alle richieste, per stare dietro alla domanda del mercato, mettendo a disposizione un certo monte di ore lavoro/persona. L’intervento è iniziato studiando proprio il funzionamento di questo sistema. Il responso (Target Sinergie ha un Ufficio Tecnico con 4-5 ingegneri gestionali) è stato che ci poteva essere un altro modo di gestire la logistica di stabilimento, più efficiente e meno costoso: pagando “x“ euro per collo movimentato e non a giornata o per ore, prescindendo dal lavoro effettivo svolto. Questo sistema è un potente stimolo all’efficienza e all’ottimizzazione, perché il margine per l’impresa che fornisce il servizio, sta tutto nel rendere la differenza tra costo e prezzo pattuito più ampio possibile.
Il risultato è che oggi Target Sinergie gestisce, con personale proprio e all’interno dello stabilimento Mec 3, tutto il processo dall’ordine alla spedizione, passando per il confezionamento. Quando c’è più lavoro invia più personale, quando meno viceversa. Il vantaggio per la Mec 3 è evidente: paga solo se c’è qualcosa da mettere in produzione e consegnare. Cioè merce da movimentare. Altrimenti niente. Un costo fisso, se esternalizzato diventa variabile.

I limiti per le imprese più piccole

“Per l’impresa committente il risparmio medio – conferma Davide Zamagni – oscilla tra il 15 e il 25%, in base alle aziende e ai settori. Noi non forniamo persone, ma un servizio. Che vuol dire anche tecnologia e organizzazione. È anche vero però che un intervento di questa natura produce risultati apprezzabili se nella logistica di stabilimento lavorano almeno una decina di persone, altrimenti è più difficile“. Questo di fatto esclude, purtroppo, la stragrande maggioranza delle imprese riminesi, che sono troppo piccole per richiedere ottimizzazioni di questo tipo. A meno che non si mettano insieme. Ma qui subentra l’individualismo imprenditoriale che spesso non lascia scampo. Che si tratti di componenti per gelati o pasta, come avviene per un pastificio sardo, il principio è sempre lo stesso: noi ti gestiamo la logistica e tu ci paghi un tanto per quantitativo movimentato.
Chiaramente quello che si può ottimizzare, con interventi di questa natura, vale anche per il pubblico. Anzi, forse di più. Cioè, per il pubblico, il risparmio può arrivare ad essere persino doppio. Dalle Aziende sanitarie ai Comuni.

“Come posso servirvi?”

La logistica di stabilimento è una parte del lavoro, ma non tutto. Presso il complesso SGR, la società del gas di Rimini Target Sinergie ha affittato un piano intero dove una settantina di persone eseguono compiti di inserimento dati, fatturazione, gestione contratti, contatti col cliente, ecc., per conto di SGR ed Hera. Quindi quando chiamate e vi dicono “qui Hera o SGR“ come posso servirvi“, in verità è personale esterno. I termini inglesi, sicuramente più accattivanti, sono “Facility Management“ e “Customer Relationship Management“, ma la sostanza è quella descritta. Per il Comune di Bellaria-Igea Marina, invece, Target Sinergie gestisce le multe e il catasto. La filosofia è sempre la medesima: il committente paga per pratica, che è anche un indicatore misurabile di produzione.

E il turismo?

Target Sinergie i suoi servizi li fa con personale proprio, formato per lo scopo e contrattualmente inquadrato nel settore pulizia e multi servizi. Ma visto che siamo a Rimini, cosa potrebbe fare Target Sinergie negli alberghi? Qui Davide Zamagni ci tiene a precisare che le notizie uscite anche negli ultimi mesi sui giornali, secondo cui qualche albergo avrebbe esternalizzato il riordino delle camere, pagando al personale pochi euro, è completamente fuorviante. “ Il personale impiegato – ribatte – ha un orario ed un contratto che viene rispettato. L’albergatore, quando accetta una operazione di questo genere, paga per stanza, ma alla stessa maniera di un pastificio che paga per quantità di pasta confezionata“. Comunque, ancora quasi nessun albergo della riviera pare abbia adottato questa soluzione. Soluzione che, a pensarci bene, potrebbe favorire l’emergere del lavoro nero, perché comunque andrebbe fatturato.

Pubblicato su Tre Tutto Rimini Economia, numero di settembre 2014, pag 25 e 26